FRoSTA presenta le ultime proposte che mirano a incentivare la sostenibilità
L’impegno di FRoSTA nel coniugare gusto e sostenibilità continua, su diversi fronti: dal sostegno alle attività di salvaguardia e attenzione ambientale, anche al fianco di Legambiente, ai prodotti che vengono proposti nel banco surgelati, tra cui i filetti di pesce FRoSTA che premiano il gusto e la biodiversità, e che provengono da metodi di pesca sostenibile certificata MSC.
IMPEGNO SOSTENIBILE
Il pescato di FRoSTA è completamente sostenibile. FRoSTA, infatti, utilizza esclusivamente metodi di allevamento e pesca responsabile, che tutelano l’ecosistema marino, dando la possibilità e il tempo agli stock ittici di ripopolarsi.
Sin dall’etichetta sul prodotto il consumatore trova tutte le informazioni sull’origine del pesce: la zona di pesca, il metodo di produzione e perfino l’attrezzo di pesca. Ad oggi FRoSTA è l’unica società in Italia a poter vantare la certificazione MSC (Marine Stewardship Council) e ASC (Aquaculture Stewardship Council) su tutta la gamma di prodotti. MSC è un’organizzazione no-profit indipendente con un programma di certificazione ecolabel di pesca, che verifica il rispetto di pratiche ecosostenibili, assegnando un marchio blu MSC ecolabel a chi rispetta i criteri di valutazione. Lo standard di pesca MSC si basa su principi fondamentali che pensano al futuro del mare, perché nell’oceano ci siano abbastanza pesci e lo stock possa riprodursi rendendo la pesca ancora possibile, ma anche per ridurre al minimo l’impatto ambientale, tutelando l’habitat marino e garantendo che la pesca sia gestita in modo responsabile.
VERSO UNA CATENA DEL FREDDO SOSTENIBILE
Anche nel percorso che va dal mare al banco freezer, FRoSTA è coerente nel suo rispetto per l’ambiente e le persone. La catena del freddo, fondamentale per il controllo della temperatura dei cibi e per la salubrità dei surgelati, viene tutelata in tutti i passaggi, dal produttore al consumatore. Al tempo stesso FRoSTA si impegna a rendere la catena del freddo la più sostenibile possibile dal momento che
produrre cibo surgelato produce emissioni di CO2. Per questo ha adottato sistemi di raffreddamento con recupero di calore; impianti di biogas che riciclano subito i rifiuti vegetali; depositi di celle frigorifere alimentati da impianti fotovoltaici. Il tutto per realizzare un grande obiettivo aziendale: ridurre del 7% l’impronta di carbonio entro il 2022. Un impegno concreto, iniziato nel 2008, che negli ultimi 12 anni ci ha già portato a ridurre del 30% le emissioni.