Agricoltura Rigenerativa vs. Greenwashing: La sfida tra Bayer e l’Associazione di Agricoltura Rigenerativa
Madrid, 26 ottobre 2023 – La battaglia per l’agricoltura rigenerativa è giunta a un nuovo livello con l’Associazione di Agricoltura Rigenerativa Iberica che sfida la Bayer, un gigante dell’agroindustria, in una lettera aperta che sottolinea le differenze cruciali tra il vero significato dell’agricoltura rigenerativa e l’uso del glifosato.
L’Associazione di Agricoltura Rigenerativa Iberica ha dichiarato guerra al cosiddetto “greenwashing” delle aziende dell’agroindustria, tra cui la nota società Bayer. La controversia si è accesa quando Bayer ha presentato la sua nuova strategia di agricoltura rigenerativa a Madrid, sostenendo di voler diventare il leader del settore. La nuova strategia si basa su tre pilastri: le sementi, gli input chimici (incluso il glifosato) e la digitalizzazione.
Tuttavia, le affermazioni di Bayer sull’uso del glifosato nell’agricoltura rigenerativa hanno scatenato una reazione di sdegno da parte dell’Associazione di Agricoltura Rigenerativa Iberica e di altri membri della comunità agricola sostenibile. La controversia è ancor più rilevante in quanto la Commissione Europea sta per decidere se consentire o meno l’uso del glifosato in Europa per i prossimi dieci anni. La decisione, che sarà presa a novembre, ha un impatto significativo sul futuro dell’agricoltura in Europa.
L’Associazione di Agricoltura Rigenerativa Iberica ha scritto una lettera aperta a Bayer, sottolineando che l’agricoltura rigenerativa in Spagna è stata sviluppata e definita da una rete di persone, aziende e istituzioni che lavorano per preservare la salute del suolo e delle persone. Essi sottolineano che l’agricoltura rigenerativa esclude l’uso di input agricoli tossici come il glifosato, che è dannoso per l’ambiente e per la salute umana.
La lettera fa riferimento a un documento di definizione e criteri di agricoltura rigenerativa sviluppato nel 2022 da entità del settore e sottolinea che il glifosato è incompatibile con questi criteri. In particolare, il documento afferma che l’agricoltura rigenerativa non dovrebbe utilizzare biocidi, fertilizzanti chimici o organismi geneticamente modificati e dovrebbe ridurre o eliminare l’uso di input esterni tossici o contenenti OGM.
L’Associazione afferma che il glifosato può essere un input appropriato per un tipo diverso di produzione agricola, noto come agricoltura di conservazione, ma non deve essere associato all’agricoltura rigenerativa, poiché va contro i principi fondamentali di rigenerazione dell’ecosistema.
La lettera sottolinea anche che l’Associazione di Agricoltura Rigenerativa ha lavorato con il concetto di agricoltura rigenerativa dal 2012, e il termine “Agricoltura Rigenerativa” è stato registrato a suo nome nel 2015. Pertanto, ritengono che Bayer non abbia il diritto di definire l’agricoltura rigenerativa in modo diverso da quanto stabilito dalla comunità agricola sostenibile in Spagna e in tutto il mondo.
L’Associazione invita Bayer a riflettere seriamente sulla sua strategia e a dialogare per allinearsi con i criteri stabiliti dalla comunità agricola sostenibile. Sottolineano che è fondamentale proteggere e sostenere l’agricoltura rigenerativa vera e propria, anziché promuovere il “greenwashing” o ignorare il settore reale dell’agricoltura rigenerativa.
La battaglia tra l’Associazione di Agricoltura Rigenerativa Iberica e Bayer riflette l’importanza crescente dell’agricoltura rigenerativa e del suo ruolo nella creazione di un futuro sostenibile per l’agricoltura e l’ambiente. La Commissione Europea dovrà ora prendere in considerazione queste preoccupazioni e valutare attentamente la sua decisione sull’uso futuro del glifosato in agricoltura.